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La corruzione è il maggiore problema della sanita’ laziale, poiche’ rappresenta un fenomeno dilagante e sistemico, radicato fortemente nel SSR.

La corruzione e’ un freno allo sviluppo, al merito, e alla crescita economica dell’intera Regione.
Riguarda direttamente i dirigenti e gli operatori sanitari, i funzionari regionali e i sistemi di controllo delle asl, e si evidenzia sia fra piccoli corruttori (mazzette per scalare la lista d’attesa o agevolare prestazioni private) e sia fra grandi corruttori (appalti milionari, convenzioni e accreditamenti, forniture di beni e servizi agli ospedali). Le complicita’, l’omerta’, i falsi controlli fanno tutto il resto.

Una delle prime cause della corruzione e’ l’ingerenza politica nella sanita’: nella scelta dei finanziamenti alle diverse strutture sanitarie pubbliche e nell’accreditamento delle strutture private convenzionate, nei meccanismi di nomina/valutazione/promozione dei dirigenti, nella assunzione/mobilita’ degli operatori sanitari, nella scelta dei fornitori di servizi esternalizzati ed in subappalto.

Le norme e i piani anticorruzione restano spesso sulla carta, sono male applicati o sono semplicemente insufficienti per contrastrare un gravissimo fenomeno culturale diffuso ad ogni livello della pubblica amministrazione.


LINEE GUIDA PIANO URGENTE DI INTERVENTI STRUTTURALI
> revisione sistema corsi anticorruzione (rapporto con Istituto Jemolo, revisione convenzioni esterne; verifica criteri accesso corsi alta formazione; sistema di verifica efficacia corsi)
> rafforzamento politiche e strumenti di whistleblowing
> ridefinizione completa piano triennale di prevenzione della corruzione
> identificazione delle aree e funzioni a rischio prioritario (revisione modalità selezione e valutazione dirigenti area anticorruzione)
> superamento carenza normativa (analisi approfondita carenze attuazione 190/2012, analisi dettagliata criticità sistema anticorruttivo)

PIANO DI INTERVENTI DA ATTIVARE
meccanismi di forte controllo indipendente con evidenza di ogni tipo di rischio corruttivo, per le diverse aree organzzative, per i processi e per le diverse attivita’ professionali (analisi rischi e piano intervento)
– contabilita’ analitica e analisi centri di costo per sprechi e aree a maggiore rischio corruttivo, con introduzione sistema avanzato di indicatori di costi e benchmarking intraregionale e interregionale
intervento su tutte le responsabilita’ apicali in merito a mancata attuazione norme anticorruzione
– relazioni con Transparency International Italia, Ispe sanita’, Rissc, Agenas, Anac e attivazione di un canale di confronto con il Governo (in sede conferenza Stato-Regioni) per identificare norme piu’ efficaci per il contrasto alla corruzione
revisione completa appalti, deroghe-proroghe e affidamenti diretti
– analisi delle carenze normative e burocratiche che lasciano margini di discrezionalita’
– analisi su tutti i conflitti di interesse pubblico/privato, in relazione con la selezione dei contraenti da parte delle commissioni di gara (riferimento: accordi pre-gara per suddivisione successiva dei subappalti, esclusivita’ del servizio che esclude la concorrenza, rimodulazione cronoprogramma con aumento dei costi, regali di attrezzatura, farmaci e dispositivi)
monitoraggio specifico su aree a rischio corruttivo: valutazione fabbisogno per acquisto beni e servizi, preparazione gare d’appalto, commissione valutazione bandi di gara, subappalti, varianti in corso d’opera
– sistemi di coinvolgimento diretto dei dipendenti per la segnalazione di atti corruttivi (whistleblowing policy negli atti aziendali) e per la valutazione etica dell’operato dei propri manager
– nuove azioni e politiche preventive per ridurre al massimo ogni tipo di fenomeno corruttivo
– revisione linee guida regionali su atti aziendali e norme rotazione incarichi dirigenziali, revisione codice di comportamento dei dipendenti e PTPC di tutte le strutture (disomogeneità, modelli non standard e carenze soprattutto su aree rischio corruzione e nei processi interni).
– revisione completa dei meccanismi di nomina politica dei dirigenti ad ogni livello amministrativo e sanitario
formazione etica e anticorruzione per tutti i dipendenti, impegno etico da sottoscrivere da parte delle singole strutture, anche private accreditate
– campagne comunicative ed educative estese a tutti gli operatori e a tutti i pazienti
– avvio di progetti pilota avanzati, nelle zone geografiche/strutture a maggiore rischio di infiltrazione mafiosa ed evidenza corruttiva
– obbligo di massima trasparenza nella pubblicazione completa e rapida di tutti gli atti e di tutte le delibere di Asl e Ao (comprensivi di bandi di gara, allegati pre-gara e esiti post-gara)
– informatizzazione dei processi, opendata e controlli integrati

AREE DI ANALISI PER AVVIO DI POLITICHE ANTICORRUTTIVE
– sprechi ingiustificati (vedi report spending review m5s lazio, con evidenza provincia per provincia) —> attivazione indicatori network regioni – progetto Lab MeS Università di Pisa, per comparazione singoli ospedali e singole asl.
Quantificati potenziali risparmi per 979 milioni di euro per voci di spesa analizzate tra Asl e Ao.
403 milioni per “sprechi altamente ingiustificati” (170 milioni per Asl e 233 milioni per Ao, analisi 2013)

– disfunzioni gestionali e organizzative

– farmaceutica

– liste di attesa

– consulenze

– acquisto di beni e servizi

– prestazioni non dovute


NORMATIVA ATTUALE DI RIFERIMENTO

Dlgs 33/2013, Legge 190/2012, Piano Triennale Prevenzione Corruzione (PTPC), Piano Nazionale Anticorruzione (PNA).

Tassonomia GIMBE (giugno 2017) di frodi e abusi in sanità
La presente tassonomia è stata elaborata sulla base di tutte le iniziative realizzate dall’Agenzia Nazionale
per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) – Protocollo
d’Intesa ANAC-Agenas, Protocollo d’Intesa Ministero della Salute-ANAC, Piano Nazionale
Anticorruzione e specifici approfondimenti – integrando fonti bibliografiche internazionali, casistiche giurisprudenziali e fatti e fenomeni nazionali.

1. Policy making e governance del sistema sanitario
2. Regolamentazione del sistema sanitario
3. Ricerca biomedica
4. Marketing e promozione di farmaci, dispositivi e altre tecnologie sanitarie
5. Acquisto di beni e servizi
6. Distribuzione e stoccaggio di prodotti
7. Gestione delle risorse finanziarie
8. Gestione delle risorse umane
9. Erogazione dei servizi sanitari

1. POLICY-MAKING E GOVERNANCE DEL SISTEMA SANITARIO
Leggi e/o politiche sanitarie concepite e/o applicate in maniera distorta generano un effetto a cascata su tutto il sistema sanitario e influenzano negativamente la salute pubblica.
1.1 Influenze illecite sulle politiche sanitarie (capture of health policy)
Individui, aziende produttrici o gruppi influenti condizionano illecitamente normative e politiche sanitarie al fine di soddisfare i loro interessi privati.
1.2 Influenze illecite sulle politiche non sanitarie (resistenza al principio “health in all policies”) Individui, aziende o gruppi influenti condizionano illecitamente normative e politiche industriali, ambientali, sociali, economiche e fiscali in contrasto con la salute dei cittadini al fine di soddisfare i loro interessi privati.

2. REGOLAMENTAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO
Le regole finalizzate a proteggere i pazienti dai rischi correlati a servizi e trattamenti sanitari possono essere condizionate da interessi di individui, aziende produttrici o gruppi.
2.1 Approvazione inappropriata di prodotti
Funzionari pubblici approvano o accelerano il processo di approvazione di prodotti in conseguenza di relazioni personali o politiche con il produttore/fornitore e/o di incentivi irregolari.
2.2 Ispezione inadeguata della qualità dei prodotti e delle buone pratiche di fabbricazione
Funzionari pubblici certificano impropriamente il processo di fabbricazione o il prodotto stesso in conseguenza di relazioni personali o politiche con il produttore/fornitore e/o di incentivi irregolari.
2.3 Selezione inadeguata di prodotti
Individui o gruppi ottengono l’inserimento di un prodotto in un prontuario/ listino/catalogo tramite relazioni personali o politiche con un funzionario e/o incentivi irregolari.
2.4 Accreditamento improprio di professionisti sanitari
Individui o gruppi approvano le qualifiche di un professionista sanitario in conseguenza di relazioni personali o politiche con il professionista e/o di incentivi irregolari.
2.5 Accreditamento irregolare di strutture sanitarie private
Funzionari pubblici rilasciano un accreditamento a una struttura sanitaria privata in assenza di adeguati requisiti in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o di incentivi irregolari.

3. RICERCA BIOMEDICA
Fenomeni corruttivi e/o inadeguata gestione dei conflitti di interesse nei processi di pianificazione, conduzione, analisi e reporting della ricerca biomedica, oltre che nel processo di peer review e pubblicazione, determina la distorsione delle conoscenze scientifiche e favorisce l’immissione sul mercato e la promozione di farmaci, dispositivi e altre tecnologie sanitarie in assenza di adeguate prove di efficacia e sicurezza.
3.1 Utilizzo improprio dei fondi assegnati per la ricerca
Funzionari pubblici e/o professionisti sanitari utilizzano deliberatamente in maniera impropria i fondi assegnati per la ricerca.
3.2 Conduzione di studi clinici non autorizzati
Ricercatori sperimentano illecitamente farmaci, dispositivi e altre tecnologie sanitarie in assenza di un protocollo di studio approvato dal comitato etico e/o del consenso informato dei pazienti.
3.3 Disegno e conduzione inadeguata di studi clinici
I comitati etici approvano e/o i ricercatori conducono studi clinici disegnati con il fine di produrre evidenze distorte per favorire l’immissione sul mercato e/o promuovere l’utilizzo di farmaci, dispositivi o altre tecnologie sanitarie.
3.4 Pubblicazione e disseminazione distorta di studi clinici
Individui, aziende e gruppi coinvolti nella disseminazione dei risultati di studi clinici occultano i risultati negativi o presentano in maniera distorta i risultati, per favorire l’immissione sul mercato e/o promuovere l’utilizzo di farmaci, dispositivi o altre tecnologie sanitarie.

4. MARKETING E PROMOZIONE DI FARMACI, DISPOSITIVI E ALTRE TECNOLOGIE
SANITARIE
Fenomeni corruttivi e/o comportamenti opportunistici condizionati da conflitti di interesse contribuiscono al sovra-utilizzo di interventi sanitari inappropriati e non necessari.
4.1 Incentivi irregolari a professionisti sanitari
I professionisti sanitari chiedono o accettano regalie e favori da un produttore/fornitore in cambio di prescrizioni o di richieste di inserire un prodotto in un prontuario/listino/catalogo.
4.2 Incentivi irregolari a funzionari pubblici
Funzionari pubblici chiedono o accettano regalie e favori da un produttore/fornitore in cambio dell’acquisto o dell’inserimento di un prodotto in un prontuario/listino/catalogo.
4.3 Incentivi irregolari ad associazioni di pazienti o società scientifiche
Associazioni di pazienti o società scientifiche chiedono o accettano regalie e favori da un produttore/fornitore che ottiene il proprio tornaconto.
4.4 Finanziamento condizionante della formazione continua
Produttori/fornitori condizionano illecitamente il contenuto dei programmi di formazione continua destinati a professionisti sanitari al fine di promuovere i loro prodotti.
4.5 Utilizzo improprio di studi post-marketing
Produttori/fornitori utilizzano studi post-marketing, formalmente condotti per determinare la sicurezza dei prodotti, al fine di espandere le proprie quote di mercato.
4.6 Affermazioni false o fuorvianti su farmaci, dispositivi e altre tecnologie sanitarie
Produttori/fornitori promuovono un prodotto per usi non approvati o utilizzano le evidenze disponibili in maniera distorta, al fine di espandere le proprie quote di mercato.
4.7. Modifiche improprie delle soglie di malattia
Società scientifiche e organizzazioni governative abbassano impropriamente le soglie per la definizione di malattia, al fine di aumentare il numero di persone malate ed espandere il mercato di farmaci, dispositivi ed altre tecnologie sanitarie, in conseguenza di conflitti di interesse con produttori.
4.8 Disease mongering
Produttori e fornitori convincono persone sane di essere ammalate e fanno credere a persone con condizioni lievi di essere seriamente malate, al fine di espandere le proprie quote di mercato.
5. ACQUISTO DI BENI E SERVIZI
Fenomeni corruttivi nella gestione degli acquisti determinano l’acquisizione di prodotti, strutture e servizi ancorché obsoleti, rischiosi, inefficaci, oltre a comportare inadempimenti contrattuali.
5.1 Acquisti non necessari
Funzionari pubblici fissano deliberatamente requisiti impropri per gli acquisti e acquistano prodotti, forniture, servizi ed edifici non necessari.
5.2 Manipolazione dei requisiti della gara d’appalto
Funzionari pubblici definiscono il capitolato della gara d’appalto al fine di predeterminare il vincitore, in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o di incentivi irregolari.
5.3 Selezione preferenziale dell’aggiudicatario
Funzionari pubblici determinano il vincitore di una procedura negoziata, in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o di incentivi irregolari.
5.4 Revoca del bando di gara
Funzionari pubblici revocano impropriamente il bando di gara al fine di non assegnare l’appalto a un aggiudicatario indesiderato o al fine di concedere un indennizzo all’aggiudicatario, in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o di incentivi irregolari.
5.5 Varianti in corso di esecuzione del contratto
Funzionari pubblici approvano impropriamente varianti in corso di esecuzione del contratto al fine di consentire all’aggiudicatario di compensare il ribasso che gli ha permesso di vincere la gara d’appalto, in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o di incentivi irregolari.
5.6 Collusione tra i partecipanti alla gara
I partecipanti alla gara cospirano segretamente per distorcere un processo di gara trasparente e competitivo.
5.7 Difforme esecuzione delle prestazioni contrattuali
Produttori/fornitori non erogano i beni e i servizi previsti dal contratto e/o li forniscono ad una qualità inferiore e/o fatturano prestazioni parzialmente o totalmente non erogate.
5.8 Frazionamento artificioso degli incarichi
Funzionari pubblici frazionano in maniera artificiosa gli incarichi, al fine di eludere le soglie previste dalla legge per le procedure negoziate.
5.9 Comodati d’uso, valutazioni in prova e donazioni
Funzionari pubblici accettano contratti di comodato d’uso o di valutazioni in prova o donazioni che prevedono corrispettivi economici impropri in favore del soggetto comodante o di un soggetto predeterminato, al fine di evitare le ordinarie procedure di gara.
5.10 Valutazioni improprie della fungibilità di beni e servizi
Funzionari pubblici o professionisti sanitari dichiarano l’infungibilità di beni e servizi fungibili al fine di ricorrere a procedure di acquisizione in deroga con un unico operatore economico.

6. DISTRIBUZIONE E STOCCAGGIO DI PRODOTTI
Durante le fasi di distribuzione e stoccaggio i prodotti originali possono essere rubati e contraffatti; analogamente prodotti con standard di qualità inadeguati possono essere riconfezionati ed introdotti sul mercato.
6.1 Appropriazione indebita di prodotti
Funzionari pubblici, professionisti sanitari o altri individui e gruppi si appropriano indebitamente di farmaci, dispositivi medici e altre forniture durante il processo di distribuzione e stoccaggio.
6.2 Immissione sul mercato di prodotti contraffatti o con standard inadeguati
Funzionari pubblici, professionisti sanitari o altri individui e gruppi introducono sul mercato farmaci, dispositivi medici e altre forniture contraffatti e/o di qualità inadeguata.
6.3 Riconfezionamento di prodotti non sterili e scaduti
Funzionari pubblici, professionisti sanitari o altri individui e gruppi riconfezionano prodotti per rivenderli come nuovi.

7. GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
La sottrazione indebita di risorse destinate direttamente o indirettamente alla sanità riduce la qualità dei servizi sanitari erogati.
7.1 Inadeguata gestione del patrimonio immobiliare
Funzionari pubblici non utilizzano a fini istituzionali il patrimonio immobiliare, oppure lo vendono o lo concedono in locazione a un prezzo inferiore a quello di mercato, in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o di incentivi irregolari.
7.2 Pagamenti “in nero”
I pazienti pagano “in nero” le prestazioni erogate dai professionisti sanitari.
7.3 Evasione dei ticket sanitari per reddito
I pazienti si avvalgono di certificazioni ISEE false dovute a dichiarazioni mendaci al fine di evadere la quota di compartecipazione alla spesa sanitaria prevista in base al reddito.
7.4 Rilascio di false certificazioni
Medici rilasciano certificazioni false di invalidità o di malattia che permettono al paziente di evadere ticket sanitari e/o di ottenere indebiti benefici.
7.5 Richieste di rimborsi per spese mediche falsificate
Professionisti sanitari gonfiano le fatture dei pazienti o fatturano servizi non necessari o non erogati al fine di consentire la richiesta di rimborsi illeciti.
7.6 Mancate cancellazioni di pazienti deceduti o trasferiti
Funzionari pubblici o professionisti sanitari omettono di espungere persone decedute o trasferite dall’elenco degli assistiti in carico al servizio sanitario nazionale, determinando indebiti pagamenti di quote ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
7.7 Appropriazione indebita e abuso di fondi pubblici
Funzionari pubblici, professionisti sanitari e altri individui si appropriano indebitamente o dirottano deliberatamente fondi pubblici allocati per servizi sanitari.
7.8 Appropriazione indebita e abuso di erogazioni liberali
Funzionari pubblici, professionisti sanitari e altri individui si appropriano indebitamente o dirottano deliberatamente erogazioni liberali destinate alla sanità o alla ricerca.

8. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
Fenomeni corruttivi nella gestione delle risorse umane ostacolano la valorizzazione del capitale umano nelle organizzazioni sanitarie, influenzando negativamente la qualità dell’assistenza.
8.1 Selezione arbitraria di personale per posizioni lavorative e/o promozioni
Funzionari pubblici, professionisti sanitari o altri soggetti ottengono opportunità di lavoro grazie a relazioni personali o politiche e/o incentivi irregolari139, invece che in base al merito.
8.2. Rimozione arbitraria di personale non desiderato
Funzionari pubblici, professionisti sanitari o altri soggetti determinano la rimozione di personale tramite meccanismi diretti (licenziamento, declassamento, demansionamento, trasferimento) o indiretti (mobbing), in conseguenza di relazioni personali o politiche e/o incentivi irregolari.
8.3. Indebite influenze sulle attività lavorative
Funzionari pubblici o professionisti sanitari condizionano indebitamente e negativamente il lavoro di colleghi facendo leva sulla propria posizione all’interno dell’organizzazione.
8.4. Assenteismo e/o negligenza
Funzionari pubblici o professionisti sanitari si assentano deliberatamente dal lavoro e/o non adempiono ai loro doveri pur ricevendo un regolare stipendio.
8.5. Abusivismo
Soggetti che esercitano abusivamente una professione sanitaria generano conseguenze negative per la salute dei pazienti con danno economico per il sistema sanitario.

9. EROGAZIONE DEI SERVIZI SANITARI
Fenomeni corruttivi e/o comportamenti opportunistici nel processo di erogazione dei servizi sanitari influenzano negativamente la qualità dell’assistenza.
9.1 Consulti specialistici e interventi sanitari non necessari
Professionisti sanitari convincono i pazienti a sottoporsi a consulti specialistici o interventi sanitari non necessari, per ottenere benefici diretti o indiretti da parte di chi eroga le prestazioni.
9.2 Utilizzo a fini privati di strutture, attrezzature, prodotti e ore lavorative pubblici
Professionisti sanitari utilizzano strutture, attrezzature, prodotti e ore lavorative finanziati da fondi pubblici per erogare assistenza a pazienti privati.
9.3 Favoritismi
Professionisti sanitari offrono a familiari, amici o gruppi specifici di pazienti corsie preferenziali per l’accesso ai servizi e/o interventi sanitari più efficaci/innovativi/costosi.
9.4 Erogazione di servizi di qualità inferiore
Strutture o professionisti sanitari erogano servizi e/o prestazioni di qualità inferiore rispetto a quelli dichiarati o fatturati.
9.5 Manipolazione degli indicatori
Funzionari pubblici o professionisti sanitari falsificano o occultano indicatori relativi ai processi e/o esiti assistenziali al fine di migliorare le performance individuali e/o organizzative.
9.6 Falsificazione e codifiche opportunistiche della scheda di dimissione ospedaliera
Medici alterano la scheda di dimissione ospedaliera al fine di ottenere un indebito rimborso della prestazione in conseguenza di sovrafatturazione, fatturazione di prestazioni non necessarie, diverse da quelle erogate o non erogate affatto.
9.7 Dirottamento dei pazienti verso strutture private
Professionisti sanitari, dopo una prima valutazione clinica nella struttura pubblica, indirizzano i pazienti verso una struttura privata per un vantaggio economico diretto o indiretto.
9.8 Utilizzo improprio dell’attività libero professionale intramuraria (ALPI)
I medici superano il limite dei volumi dell’attività libero professionale intramuraria (ALPI) previsti nell’autorizzazione e/o la svolgono durante l’orario di servizio e/o forniscono al paziente errate indicazioni su modalità e tempi di accesso alle prestazioni erogate dalla struttura pubblica e/o offrono corsie preferenziali ai pazienti dell’ALPI per l’accesso ai servizi e/o interventi sanitari più efficaci/innovativi/costosi.

***in elaborazione
sistema corsi anticorruzione
politiche whistleblowing
piano triennale prevenzione

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