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Il Patient Empowerment è una strategia che attraverso l’educazione sanitaria e la promozione di comportamenti favorevoli alla salute, fornisce alla persona gli strumenti critici per prendere decisioni migliori per il loro benessere, riducendo le diseguaglianze culturali e sociali.

E’ una sorta di “terapia informativa”: il paziente informato quindi adotta un comportamento favorevole al mantenimento della propria salute e partecipa attivamente allo svolgimento delle proprie cure, esercitando il diritto ad essere informato su tutti gli aspetti medici che lo riguardano e compiendo scelte più responsabili in merito alla propria salute.

Un paziente al centro del proprio processo di salute e di cure, si sente responsabilizzato, incluso nei processi decisionali, si sente più forte sulla scena. E’ un paziente che è capace di aumentare la propria compliance rispetto alle terapie proposte. Aumenta anche il senso di responsabilità nella fruizione dei servizi sanitari.

Un paziente cosciente ed informato, sa come prevenire le malattie più comuni derivanti da comportamenti scorretti ed altrettanto sa come gestirsi nel processo di cura.

Nel sistema sanitario regionale del Lazio, l’empowerment è cosa rara e il suo engagement nelle dinamiche assistenziali è ancora meno frequente.

(7.8.1) DIARIO DIGITALE GUIDATO CON STIMOLI NARRATIVI
Lo sviluppo del progetto FSSER, dovrebbe portare ad avere sotto il proprio controllo un vero e proprio “diario di salute” che tracci, in modo automatico e manuale, tutti gli eventi del proprio cammino di vita. Sistemi di deep learning, inseriti in un’analisi della propria attivita’ nei social network, possono fornire (o guidare) stimoli narrativi in modo da intercettare bisogni espressi e inespressi di salute.

(7.8.2) CO-COSTRUZIONE DI UN PERCORSO DI CURA PERSONALIZZATO E CONDIVISO
Il percorso di cura quindi e’ personalizzato e condiviso dal paziente stesso con l’equipe multidisciplinare che ha in carico la sua salute, tramite la figura del coordinatore del percorso. Non piu’ quindi un tradizionale pdta, cioe’ una cura visita-esame-farmaco-operazione gestita solo da un singolo operatore sanitario (MMG) ma un percorso flessibile, multiforme e diversificato che viene co-costruito dal paziente stesso sulla base del proprio diario digitale con l’affiancamento di personale specializzato (medico e psicologico). Condividere la costruzione di un percorso significa comprenderlo a pieno, poterne valutare tutte le “incognite” ed i rischi, ed effettuare scelte consapevoli sul proprio futuro e poter evitare fenomeni molto diffusi come la sfiducia verso l’operatore sanitario al quale ci si affida o la non aderenza al percorso terapeutico ed alle cure.

 

(7.8.3) NUOVA ALLEANZA TERAPEUTICA
Questa nuova modalita’, condivisa e partecipativa, di costruire il proprio percorso di cure temporanee o a lungo termine, permettono di porre in nuova luce l’alleanza terapeutica, fondamentale, fra paziente e medico. Con risultati attesi molto elevati.

(7.8.4) COPRODUZIONE DI SALUTE
La domanda finale e’ esattamente questa: il paziente “malato” o predisposto per la malattia puo’ contribuire in modo attivo a riprodurre la propria condizione di salute, in questa nuova alleanza terapeutica con l’operatore sociosanitario e sulla base di un nuovo approccio di medicina predittiva ?
La risposta non puo’ essere negativa.

 

 

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